| Il Sole 24 ore.
Simone Farina, 30 anni, denunciò una tentata combine. Risultato? Nessuna squadra gli ha offerto un contratto.
Nel novembre del 2011, un suo ex compagno di squadra ai tempi delle giovanili della Roma, tale Alessandro Zamperini, di professione calciatore part-time, gli propose di "sistemare" la partita di Coppa Italia tra il Cesena e il Gubbio. Duecentomila euro da spartire in tre se la squadra romagnola avesse vinto tanto a poco. Novanta minuti di errori più o meno evidenti, nulla di trascendale, può capitare. Nessuno se ne sarebbe potuto accorgere.
E il bottino, certo, avrebbe fatto comodo. Perché al Gubbio gli stipendi sono tutt'altro che astronomici. Ma lui, Simone Farina, 30enne uomo qualunque del calcio di casa nostra, eppure con una grinta e un coraggio da mettere in fila calciatori ben più quotati, disse no, denunciando il fatto alla Procura, perché se la coscienza chiama non si può fare altro che assecondare le sue indicazioni.
Se il calcio italiano oggi è un po' più pulito lo dobbiamo anche a lui. "Farina ha fatto soltanto il suo dovere", hanno detto in molti. "Non è un eroe, chiunque al suo posto avrebbe dovuto fare altrettanto", la sentenza di altri. Come se puntare il dito contro un collega che si è macchiato di una colpa senza giustificazioni fosse una cosa da poco. Si corre il rischio di diventare l'oggetto delle chiacchiere di molti spogliatoi, il compagno di squadra da guardare con sospetto perché non si sa mai. Farina ci ha messo la faccia e ha rischiato tantissimo. Vero, ha fatto il suo dovere. Ma quanti hanno fatto come lui? Pochi, pochissimi, quasi nessuno. Perché il silenzio legittima il quotidiano, anche se sporco consente di evitare i guai. Nessuno parla, tutti felici.
Bene, l'ex giocatore del Gubbio, ha scelto diversamente, ha deciso di dire come stavano realmente le cose. E ora ne sta pagando le conseguenze. Proprio così. Nelle settimane successive alla diffusione della notizia del suo gesto ha ricevuto un numero imprecisato di gratificazioni dai vertici del calcio internazionale, che l'ha eletto simbolo ed esempio del calcio pulito. Sepp Blatter, il numero 1 della Fifa, lo ha invitato addirittura alla cerimonia di consegna del Pallone d'oro, presentandolo al mondo con parole ricche di gloria ("Se tutti facessero come lui, potremmo vedere un futuro migliore"). Anche Prandelli ha voluto premiare il giocatore qualunque che aveva dimostrato un coraggio da leone. Farina è stato invitato nel ritiro della Nazionale per un paio di allenamenti con il meglio del pallone azzurro. Farina a Coverciano, e chi l'avrebbe mai detto.
Poi, spenti i riflettori, tocca fare i conti con la vita di tutti i giorni. Farina gioca poco e il Gubbio retrocede in Lega Pro. Da qui, la rescissione del contratto, che la società motiva con ragioni squisitamente tecniche. Il Gubbio augura a Farina, "protagonista in questi anni di tante vittorie, le migliori fortune e soddisfazioni personali e professionali per il futuro". Una stretta di mano e arrivederci. L'ex compagno di squadra di Zamperini rimane a spasso. Lo chiama l'Aston Villa, ma non per farlo giocare. La squadra di Birmingham sarebbe felice se accettase di insegnare il fair play alle giovanili. "Mister Clean", il signor pulito, come viene ribattezzato da quelle parti, avrebbe dovuto appendere le scarpe al chiodo per spiegare le logiche dell'onestà ai giovani calciatori della città. Un italiano nella terra della Regina a dettare i tempi del fair play, sembra uno scherzo, ma non lo è.
Farina sorride e ringrazia, poi dice "no, grazie". Ha 30 anni, ha sempre giocato a calcio e vuole continuare a farlo. Peccato che nessuna società si sia fatta avanti come si deve per convincerlo a vestire i suoi colori. "Non hanno capito che avere in rosa un giocatore come Farina dovrebbe rappresentare un valore aggiunto", fa sapere il presidente dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi, che proprio non riesce a capire perché il neo componente del consiglio direttivo dell'Aic non trovi una collocazione. Farina è stato lasciato fuori dai giochi. Forse perché è meno bravo sul campo di tanti altri. Forse perché vuole tanto e non si accontenta. O forse perché, ma qui si entra nell'ambito della denuncia a bassa voce, è diventato un personaggio scomodo, difficile da gestire. Vero, pulito, onesto. Quindi, pericoloso.
p.s. che mondo di merda che è il calcio moderno, altra conferma.
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